SARA GAINSFORTH E GIACOMO MARIA SALERNO | CITTÀ VUOTA. PRATICHE DI RESISTENZA NELLA CITTÀ TURISTICA

1 agosto 2020

Gaia di Luke Jerram
Gaia di Luke Jerram

Il turismo, uno dei settori portanti dell’economia contemporanea, è l’industria che più di ogni altra – con l’interruzione dei flussi e degli spostamenti su scala globale – ha risentito dell’attuale pandemia da Covid-19. Le nostre città si sono scoperte improvvisamente vuote, dopo che negli ultimi anni sempre più case sono finite sul mercato degli affitti brevi e il commercio si è specializzato nell’offerta di servizi per turisti. Città-palcoscenico, centri storici museificati, sottratti ai loro abitanti e immolati all’altare della “valorizzazione”, sono alcuni dei costi di un modello economico estrattivo totalmente dipendente dalla domanda estera. Il turismo, insomma, è ben più di un’innocua pratica di massa. È un modello di sviluppo e un’ideologia, una forma contemporanea di “colonialismo interno” a cui abitanti e associazioni in molte città del mondo resistono con crescente intensità.

 

Sarah Gainsforth ricercatrice indipendente e giornalista freelance. Ha scritto per DinamoPress, Il Manifesto, L’Espresso, Internazionale, FanPage, Roma Today. Autrice di Airbnb città merce, Storie di resistenza alla gentrificazione digitale (Derive Approdi, 2019). 
 

Giacomo-Maria Salerno ricercatore con una formazione in filosofia e in studi urbani, si occupa di città, turismo e movimenti sociali. Autore di Per una critica dell’economia turistica. Venezia tra museificazione e mercificazione (Quodlibet 2020).
 
 


 
La mostra fa parte del nuovo palinstesto culturale di Roma Capitale Romarama

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