FELICE LEVINI. PROGETTARE IL CAOS

19 febbraio - 21 aprile 2025

A cura di Massimo Belli 
 
Mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo. Organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con AA+ (Associazione per l’Arte e Più)
 

La mostra curata da Massimo Belli, presenta una cospicua porzione del macrocosmo ordinatamente caotico che ha da sempre contraddistinto il lavoro di Felice Levini (Roma, 1956), e la sua lettura ironica del sistema-mondo. Tele, carte, installazioni, sculture e dispositivi si alternano senza soluzione di continuità immortalando la contemporaneità con pungente eleganza. 
 

Felice Levini è stato fra i fondatori, nel 1978, dello spazio autogestito di S. Agata de Goti a Roma, nel quale arte, poesia e musica si sono alternate di sera in sera a baluardo di una libertà espressiva e culturale di reazione alla violenza del decennio Settanta. A partire dalla pratica accademica, nei decenni, Levini ha introdotto nel suo linguaggio pittorico l’attività performativa e la presenza umana: quest’apertura fisica del medium artistico – secondo un atteggiamento animalesco che richiama il camuffamento del camaleonte – ha consentito all’artista di “entrare nelle pieghe” della storia, re-interpretandola e, dunque, ri-vivendola. Nonostante questa plurimedialità, il lavoro di Levini non smette di rimanere saldamente ancorato al fatto pittorico. 
 

Protagonista di due Biennali - la XLIII del 1988 e la XLV del 1993 - e due Quadriennali – nel 1986 e nel 1996 – il suo lavoro ha varcato il Millennio continuando a trasudare il senso profondo di una società di idoli caduti, che l’artista ha ironicamente tenuto sul palmo di una mano con irriverente classicità. Pazientemente stillando la storia attraverso i suoi segni grafici, Felice Levini racconta l’uomo nella storia del mondo, dalla preistoria a questo esatto secondo, mostrandone una ciclicità più complessa, che esce dalle due dimensioni e, da cerchio, si trasforma in sfera. 
 

L’esposizione si pone in stretto dialogo con la mostra che ha luogo nello stesso periodo presso il Padiglione 9a del Mattatoio, Centuria di Giuseppe Salvatori, l’artista e amico con cui Levini ha condiviso non solo una lunga carriera ma anche un linguaggio artistico e poetico. Nel 1978 Salvatori e Levini, insieme ad altri artisti e scrittori del panorama romano, fondano il gruppo di S. Agata de’ Goti, successivamente Renato Barilli li inserisce all’interno del movimento artistico dei Nuovi- Nuovi, in occasione della mostra presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna nella primavera del 1980. Un legame, dunque, che ha resistito al tempo, dagli esordi degli anni Settanta, alla condivisione di progetti più recenti, come il ciclo di mostre Realia della galleria La Nuova Pesa, fino alle attuali mostre presso il Mattatoio di Roma.  
 

La mostra di Felice Levini sarà accompagnata da un catalogo a cura di Massimo Belli, con testi di Aurelio Picca, Renato Barilli, Francesco Moschini e Massimo Belli edito da Silvana Editoriale.