Ingresso libero fino a esaurimento posti
Conversazione tra gli artisti Alesa Herero e Xullaji, seguita da una Q&A.
Alesa Herero (1984, Italia) è un essere umano africano nero nato a Roma, figlia di genitori africani. Madre di una figlia illuminata. Rifiutando l'idea occidentale che noi siamo il lavoro che facciamo e credendo nella costante trasformazione degli esseri umani, si considera un essere umano che si esprime come scrittore, poeta, cantante, pensatore. Nata e cresciuta nello spazio distopico e dislocato della cosiddetta diaspora afro-europea, ha sviluppato le sue pratiche artistiche interrogandosi sull'esito delle possibilità per le identità non bianche e non eterodirette, compresa lei stessa, come creazione dell'esperienza coloniale e del concetto di universalità, per contribuire ad alimentare le dinamiche capitalistiche e coloniali. È autrice di Eppure c'era odore di pioggia, parte dell'antologia Future. Il domani raccontato dalle voci di oggi (2019). Nel 2020 ha debuttato la sua prima performance da solista Headless & Neckless.
Xullaji (1977, Portogallo) è un poeta e musicista di origini capoverdiane, noto soprattutto per aver rappato come chullage e per aver composto e progettato suoni per artisti visivi e teatro come soundslikenuno. Il suo ultimo slancio esquizofonico è prétu, un afronauta che utilizza i campioni come portali di intersezione nella spirale del tempo. Il lavoro visivo di prétu è la stratificazione di sogni, allucinazioni, ricordi che si giustappongono alla cosiddetta realtà. Ieri e domani si allineano nell'evento tangenziale chiamato ora, per rompere la linea del tempo che il bianco chiama storia. Le lotte precedenti devono ancora arrivare e i miti ancestrali sono tecnologia futura.