Programma
È del 1988 la definizione "i frutti puri impazziscono", coniata dall'antropologo James Clifford per indicare una serie di fenomeni transculturali in cui i concetti di purezza e autenticità vengono sempre più a mancare. Un processo simile avviene in molta musica oggi, una scena post-globale che presenta migliaia di sottogeneri in cui è facile perdere il controllo geografico. Se il concetto di 'scena' in musica è sempre stato legato ad un luogo specifico (città, quartiere, muretto), oggi va considerato su scala globale; è una naturale conseguenza della rete, dei social media e dell'esponenziale aumento di velocità. Palm Wine nasce in forma di blog nel 2009 dall'esigenza di rincorrere ciò che queste macro-scene stanno generando. Nel corso del laboratorio verranno analizzate alcune di queste attraverso ascolti guidati, screening ed esperimenti sonori.
Obiettivi formativi
L’analisi si concentrerà sullo sconfinamento continuo e sempre pertinente fra musica e arte visiva e su come queste possano partecipare alla creazione di momenti performativi. Partendo dalla domanda “che succede alle musiche del mondo, oggi?”, ci si concentrerà sull’analisi teorica della scena musicale contemporanea post-globale dove cadono i confini geografici e di genere. Palm Wine è un progetto di ricerca di Simone Bertuzzi che si concretizza in una serie di DJ set dedicati alla ri-contestualizzazione di suoni “altri”.
Simone Bertuzzi (1983) è artista e ricercatore. Nel 2003 co-fonda Invernomuto, duo di ricerca audiovisiva con numerose partecipazioni nazionali e internazionali nelle aree delle arti visive e della musica. Nel 2009 dà vita al progetto Palm Wine, un'apertura verso i movimenti dei suoni e degli immaginari nel mondo post-globale. Dal 2016 insegna progettazione multimediale presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo.
www.invernomuto.info
www.palmwine.it