Palco centrale
Ingresso gratuito su prenotazione. La prenotazione è valida fino a 10 minuti prima dell'inizio dello spettacolo, dopodiché sarà possibile accedere fino a esaurimento posti.
La città che immaginiamo è la città che ricordiamo. É fatta di tutte le città in cui siamo state.
Nello spazio della presenza, abbiamo colto un'occasione per immaginare dove incontrarsi la prossima volta. Nell'impossibilità buia che è la distanza, vorremmo costruire un momento per ritrovarci. Ci incontreremo in un pensiero, e lì inizieremo a ricostruire il nostro passato. La città che immaginiamo è un'utopia che non viene dal futuro. Con tutte le sue contraddizioni irrisolte, in continuo aggiornamento, la sua mappa cambia in fretta come un cielo. Quando temiamo i nostri nemici, è nelle affinità che troviamo rifugio. Ciò che immaginiamo per un futuro, tra tutti i futuri possibili, è quello che ci ricordiamo. In questa fantasia passata, usiamo questa immaginazione come una referenza costante per costruire la città che vogliamo. (…) In questo lasso temporale, dal crepuscolo alla mattina dopo, abbiamo annodato insieme le mappe e abbiamo coperto un po' quella distanza che sembrava insormontabile, provando a tradurre i buchi di significato in ogni linguaggio possibile, per ritornare a ricordare la città prima di ogni assenza, separazione e distanza.
Giulia Crispiani — scrittrice e artista visiva di base a Roma — e Golrokh Nafisi —artista visiva, illustratrice, animatrice e burattinaia di base a Teheran — descrivono così il loro nuovo lavoro, concepito per l’edizione 2021 di Live Works e presentato a Luglio 2021 al Live Works Summit a Centrale Fies. Le due artiste collaborano dal 2016 e hanno redatto Manifesto Against Nostalgia.
A re-creatures uno sguardo sulla città come spazio dell’immaginazione.
Ideato e realizzato da: Giulia Crispiani e Golrok Nafisi
Consulenza musicale e field recording: Ahmadali Kadivar
Prodotto con il sostegno di Centrale Fies nell’ambito di Live Works 2020-2021