Cosa vuol dire per te abitare uno spazio in un periodo di residenza?
Abitare uno spazio in un periodo di residenza significa abitare uno spazio che si trasforma.
Uno spazio chiuso e limitato che permette delle aperture, che apre delle possibilità. L’energia centripeta si incontra con la centrifuga. Spazio-Matrice, lo spazio di residenza funziona come uno stampo rispetto al lavoro. Lo spettacolo viene creato lì dentro e porta con sé la sua memoria, lo incorpora nel suo procedere.
Come definisci lo spazio del tuo lavoro e della tua ricerca? Cosa indagherai in questa occasione?
Cerchiamo di creare uno spazio composto da una moltitudine di spazi, uno dentro l’altro. Spazi astratti, poetici, fluidi, immaginari, spazi che lasciano traccia.
Il lavoro è un lavoro infinito di sovrimpressione. È sempre incluso nel cambiamento il segno di ciò che era prima. Creiamo dei luoghi, dei paesaggi mostruosi e impuri attraverso il sovrapporsi e il mescolarsi di elementi diversi. La nostra intenzione è di aprire questo spettro, creare delle strade aperte e percorribili all’interno di un’unità. Spazi cyborg, nel quale il corpo e la natura morta si rivelano come paesaggio technobioscientifico.
Tre parole per definire cura
Spazio
Attenzione
No
Abbiamo risposto a queste domande in due, le risposte sono il risultato di una conversazione telefonica. La parole per definire cura sono uscite dal confronto di due liste, sono le parole che avevamo in comune. La parola spazio, qui riportata, era in prima posizione nella lista di entrambe.
Alexia Sarantopoulou e Ondina Quadri
Alexia Sarantopoulou ha studiato sociologia all’università Panteion di Atene, danza al Laban Center di Londra e ha conseguito il master in Teoria dell’Architettura al Politecnico di Atene. Inizia a lavorare come attrice nel 2010 con la compagnia italiana Motus. Dal 2014 fa parte della compagnia teatrale greca Nova Melancholia,le cui perfomance sono state presentate al Centro Culturale Onassis,OFF Festival-Lipsia/Dresda,Primavera dei Teatri-Castrovillari etc. Vive e lavora come attrice e regista tra Roma e Atene.
Alexia Sarantopoulou e Ondina Quadri si incontrano inizialmente come attrici in Raffiche di Motus nel 2016. Nel 2018 collaborano nella performance Immagina un paesaggio eroico, di Nova Melancholia. A maggio 2019 nell’ambito del progetto Ecce cor meum, organizzato da Teatro Valdoca, presentano a Cesena per la prima volta un primo studio su Emilio o sull’educazione di Jean Jacques Rousseau.