Un tempo destinati a raccogliere e recintare gli animali cosiddetti "indomiti", i due grandi "Rimessini", dopo un lungo lavoro di restauro e rifunzionalizzazione in via di compimento, diventeranno spazi per la ristorazione, nell'ottica di coniugare la qualità dell'offerta culinaria con la cultura del cibo, nei suoi aspetti rituali, antropologici e performativi.