Cosa vuol dire per voi abitare uno spazio in un periodo di residenza?
Abitare un luogo diverso dai nostri spazi abituali di lavoro è per noi un’eccezione e ad oggi ha sempre avuto a che vedere con quei set dove abbiamo effettivamente vissuto durante la produzione dei nostri film.
Come definite lo spazio del vostro lavoro e della vostra ricerca? Cosa indagherete in questa occasione?
Il nostro lavoro è decisamente set oriented, la nostra pratica e ricerca sono tutte finalizzate alla creazione di quel luogo-evento che definiamo set. Da qualche tempo stiamo cercando di giungere ad un accordo con i suoi limiti e confini. Siamo partiti prendendo atto che la creazione di un’immagine avviene attraverso la scomparsa di un set di cui alla fine non rimarrà nulla, se non il ricordo, la mancanza e il desiderio.
Nel periodo di residenza ci aspettiamo di testare il set e le sue estensioni.
Tre parole per definire cura
Anamnesi,
riguardo,
messa in prospettiva.
Antidoto,
gatto,
Mito.
ZAPRUDERfilmmakersgroup è un collettivo fondato nel 2000 e con base operativa a Roncofreddo (Emilia-Romagna). Diretto da David Zamagni e Nadia Ranocchi (produttori, autori e registi), Zapruder si avvale di un nucleo operativo stabile formato dal cofondatore Monaldo Moretti (direttore della fotografia), da creativi e sound-makers. Il gruppo sperimenta in campo filmico, lavorando sul confine tra arti figurative, performative e cinematografiche, nella direzione di un’esperienza immersiva e policentrica. Attraverso un processo di continua messa in discussione di linguaggio e mezzo tecnico, alla base della loro pratica, realizzano diversi dispositivi e modalità di fruizione, come nel caso del “Cinema da Camera”: progetti video-installativi e opere multimediali dove cinema e oggetto si fondono e rimandano ora alla tecnica del film stereoscopico o dell’illusione di tridimensionalità, ora al cinema espanso. L’esplorazione in 3D ha introdotto nel loro lavoro l’elemento della 'scultura di tempo', della visione che infrange lo schermo e si pone a tu per tu con lo spettatore, consegnandosi come enigma. A partire dal 2012 sviluppano installazioni, ambienti, sculture video, happening filmici e set-performance che inglobano la spettatorialità nell’idea di un’immagine vivente. Tra i festival e le rassegne dove sono stati presentati film e opere del gruppo: Berlinale, Biennale Cinema Venezia, Film Festival Rotterdam, Festival Internazionale del Film di Roma, Milano Film Festival, Biennale de l’Image en Mouvement Genève, Transmediale Berlin, Netmage Bologna, Artissima Torino, Miart Milano, Viennale, Museo MAXXI Roma, Steirischer Herbst Graz, Internationale Kurzfilmtage Oberhausen, Gucci Garden, Art Fall Ferrara, Quadriennale d’arte Roma, Centre Pompidou Paris, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea Milano, Santarcangelo Festival, Live Arts Week Bologna. Tra i riconoscimenti: Premio Verkleitz Oberhausen Kurzfilmtage (2002), Premio TTV Performing Arts on Screen (2005), Premio Lo straniero (2010), Premio Persol 3D 68a Mostra internazionale del Cinema di Venezia (2011), Premio MAXXI (2016), Italian Council VIII (2020).