La voce esiste nella sua impossibilità a essere pienamente localizzata. Effimera, transitoria, incorporea, è un evento che affonda nella concretezza della carne, degli organi fonatori. Emana dal corpo ma è parte del mondo, un “missile” con una propria traiettoria. Cosa accade se la sua “topologia paradossale” – il suo indecidibile tra corpo e linguaggio – diventa la materia per scritture drammaturgiche centrate sull’evidenza di questo “scarto”?
Il seminario condotto da Piersandra Di Matteo guarda alla relazione tra scena contemporanea, voce e drammaturgia, e indaga la presa di parola, il trasmigrare nomadico del dire da corpo a corpo, la crisi del parlante impossibilitato a rappresentarsi come portavoce, istanze che informano la scrittura scenica con dispositivi che sondano i margini del performabile.
Piersandra Di Matteo è una studiosa, dramaturg e curatrice nel campo delle arti performative. È membro del gruppo di ricerca INCOMMON dell’Università Iuav di Venezia, dove insegna Curatela delle arti performative. I suoi interessi teorici spaziano dal teatro contemporaneo alla drammaturgia, dalla politica della voce alle pratiche curatoriali. Negli anni recenti tiene conferenze e seminari in centri di ricerca a Hong Kong, Singapore, Shanghai, Amsterdam, New York, Filadelfia, Montréal, San Paolo, Belo Horizonte, ed è visiting scholar al MESTC/CUNY di New York (2017).
Da anni è la più stretta collaboratrice teorica di Romeo Castellucci, con il quale lavora nei maggiori teatri e festival internazionali. Negli anni recenti collabora in qualità di dramaturg anche con la regista argentina Lola Arias. È stata curatrice artistica di Atlas of Transitions Biennale (2017-2020) per ERT. Attualmente è direttrice artistica di Short Theatre di Roma (2022-2024).