Cos'è per te il tempo della ricerca e della sperimentazione?
È un tempo per osservare, indagare, immaginare, connettere, provare, dimenticare, ricordare, collaborare, fallire, straniarsi, essere sorpresa. Un momento esplosivo e sincero dove giocano insieme forze concettuali e irrazionali. Implica tantissimo dialogo, e pian piano, l’accettazione e l’accoglienza di una forma.
In che modo la tua pratica è influenzata dallo spazio di una residenza artistica?
Di solito non lavoro in uno studio, mi sposto per girare, vado dai miei collaboratori, monto il girato a casa in modo molto intimo. Ora lo spazio della residenza diventa il luogo che accoglie me e altri collaboratori, umani e non, per lavorare. Scombussola un po’ tutto. Ma penso che la forza di una residenza risieda nella sua capacità ad innescare nuovi dialoghi con nuovi interlocutori. E poi questa ospitalità permette a delle idee di prendere forma.
Come dialogano cura e ricerca artistica?
Condividono l’ascolto, la responsabilità, l’incontro con l’altro.
Anouk Chambaz è nata a Losanna, Svizzera nel 1993. Ha studiato cinema al NYFA, Los Angeles (2012), regia cinematografica presso l'ECAL, Losanna (2015), e filosofia alla Sapienza, Roma (2020). È attualmente studentessa del Master Moving Images Arts allo IUAV, Venezia, e partecipa al laboratorio Fare Arte Contemporanea di Estuario project space. Esplora le relazioni fra forme di vita intelligenti e paesaggio con il video e l’audio.
Insieme a Timothée Zurbuchen ha fondato Rasoir Bouée, un'associazione che sostiene il cinema sperimentale. Il primo film prodotto da loro, Un matin d’été di Patrick Muroni, è stato segnalato al Locarno Film Festival nel 2019. Nel 2020 ha vinto la borsa di studio per artisti internazionali presso Castro Projects a Roma e nel 2021 Base (Milano) le attribuisce una menzione speciale per il suo progetto Lo sciopero del canto.
Tra le mostre recenti personali e collettive troviamo: Burning Speech (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino), Manifasta (Macro, Roma), A View From The Cliff (BALENO, Roma), Sound Corner (Auditorium Parco della Musica, Roma), Vilnius International Film Festival, Contemporary Jewish Museum (San Francisco).