Cosa vuol dire per te abitare uno spazio in un periodo di residenza?
Vuol dire lasciarsi attraversare dagli spazi e dalle persone che lo abitano. Lasciare che le presenze del luogo animino e abitino le ricerche.
Vuol dire aprire il lavoro a sguardi esterni, nuovi occhi. Punti di vista.
Osservarsi attraverso gli occhi degli altri.
Come definisci lo spazio del tuo lavoro e della tua ricerca? Cosa indagherai in questa occasione?
La mia ricerca è tornare ancora e ancora ad un incontro.
Stiamo lavorando sulla prossimità tra spettatore e performer in controtendenza alla situazione pandemica contemporanea.
Accettiamo il presente e le sue implicazioni, ma ci proiettiamo verso un futuro in cui la presenza in tempo reale è imprescindibile.
Siamo grati a Mattatoio che ci ha permesso di lavorare in sicurezza, mettendo a disposizione le risorse umane ed economiche affinché tutto ciò fosse possibile.
Tre parole per definire cura
tempo
silenzio
chiudi gli occhi
Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori oltrepassano le definizioni di genere e sono ospitati in festival, musei e spazi non convenzionali, in tutta Europa, Stati Uniti, Canada, Brasile, Uruguay e Asia. Nelle sue creazioni coinvolge artisti provenienti da diverse discipline, facendo proprie le tecniche della danza, del circo o dello sport. I suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Nel 2019 gli viene assegnato il Leone d'Oro alla carriera per la Danza.
www.alessandrosciarroni.it