Seminario
Negli ultimi venti anni il dialogo fra arte e cinema, fra film e moving images, fra black box e white cube, è stato presentato come fra i più appassionanti ed innovativi fra discipline, generando mostre specifiche, sezioni di festival, studi, pubblicazioni, simposi ed entusiastici dibattiti. Nonostante questo, a parte rare eccezioni, né le grandi esposizioni, né i festival hanno davvero cambiato la propria forma tradizionale. Arte contemporanea e arte del cinema, così come i loro ospiti - le gallerie e le sale cinematografiche – sono, alla fine, classici moderni. Eppure, le immagini sono in movimento: la lunga era della proiezione frontale su schermi nelle gallerie sta giungendo a termine. Lascia il passo a spazi complessi, ad ambienti, in cui gli schermi sono una componente, ed in cui, inevitabilmente, risuona la eco della loro implosione passata.
La natura di immagini e suoni è mutata, e la metamorfosi degli immaginari accelera. Dove si dirigono? E soprattutto come si stanno trasformando?
Andrea Lissoni, PhD, dal 2014 è Senior Curator International Art (Film) presso Tate Modern, Londra. Fra 2011 e 2015 e’ stato curatore di PirelliHangarBicocca, Milano. Co-fondatore di xing, nel 2000 ha co-fondato il festival Netmage (dal 2011 Live Arts Week) di Bologna che ha co-diretto con Silvia Fanti e Daniele Gasparinetti. A Tate Modern è responsabile per mostre, acquisizioni, display di opere time based media, oltre che responsabile della strutturazione del Cinema Programme. Il suo ruolo comprende inoltre formulare una strategia per acquisire, esporre e preservare opere basate su immagini in movimento, suono o performance. Fra le ultime mostre curate presso la Turbine Hall Commission di Philippe Parreno, leLive Exhibitions Six Days-Ten Nights 2016 e 2017 e la retrospettiva di Joan Jonas. E’ co-curatore della Biennale de l’Image en Mouvement The Sound of Screens imploding, Centre d'Art Contemporain Genève, 2018-2019.